TOMBA D'UN INFELICE
Cimitero dell'Osservanza, Chiostro Badia Vecchia
FAENZA
( Pagina dedicata alla drammatica storia del nostro antenato )


Nello splendido Cimitero dell'Osservanza, lungo il chiostro Badia Vecchia, si nota una semplice lapide in marmo bianco bordata di nero. Un tomba senza nomi incisi, senza foto, ma con un semplice e tragico epitaffio...TOMBA D'UN INFELICE. Questa tomba ormai famosissima per il mistero che la avvolge e la sua drammaticità, è la tomba di un nostro antenato vissuto verso la fine dell'ottocento.
TANTO PER CHIARIRE...
Molte persone affermano che la tomba è abbandonata...non è affatto così! Abbiamo sempre pensieri per l'infelice, e mia sorella tutte le domeniche passa da lui, cosa che faccio anch'io quando sono a Faenza.
Altra cosa inesatta è che è una tomba senza parenti.
La tomba anni fa è stata intestata a mio nome, ho dimostrato alla direzione del cimitero il legame di parentela, visto che ho saputo dire chi fu ad acquistare il loculo, non un parente come sarebbe logico, ma un prestanome perchè i parenti dell'epoca non volevano comparire in alcun modo. L'infelice proveniva da una famiglia molto agiata e a figurare come compratore della tomba, fu un parente dell'amministratore dei beni di famiglia. Ovviamente chiunque può rivolgersi alla direzione del cimitero, e verificare che la tomba è intestata a mio nome, Giuliano Piancastelli.
Quando non si sanno le cose non sarebbe meglio tacere, invece che parlare a vanvera?
Trovo anche inutile tutto questo fare ipotesi sul motivo della sua infelicità, lo conosciamo solo noi! Ho accettato di svelarlo solo in parte ad una scrittrice e conduttrice, forse un giorno pubblicherò qualcosa anche qui, ma tutti i drammi che riguardarono la sua vita non li svelerò mai. Comunque il suo cognome non era Piancastelli, anche perchè la sua nascita non fu mai registrata, mai fu battezzato, non aveva nemmeno un nome!
Semplicemente la sua esistenza fu sempre negata e tenuta celata..a tutti.
FRAMMENTI DI UN DRAMMA
Trovo importante chiarire che le informazioni le abbiamo avute in piccola parte dall'amministrazione del cimitero, riguardo al funerale...in parte tramandate per più di un secolo da parenti...ma anche confermate da persone anziane con cui mi sono confrontato agli inizi degli anni 2000. A questi anziani quando erano bambini, i genitori narravano questa triste storia, che è pura verità.Tentarono di tenerlo nascosto in tutti i modi, ma la villa era circondata da monti e quindi dall'alto si vedevano cose, anche il personale addetto a volte si lasciava andare a confidenze con domestici e abitanti del luogo. In pratica era il segreto di pulcinella.
Non posso raccontare tante cose, mai dirò il nome della villa...della famiglia o la località, ma posso dire che se anche tentarono di tenerlo al riparo dal mondo, fu amato. Non gli mancò nulla dal lato economico, sanitario, e le semplici attenzioni quotidiane..ma certamente se avesse potuto scegliere, avrebbe preferito possedere meno cose e più normalità. Per un lungo periodo visse nascosto a Bologna, dove nessuno avrebbe potuto vederlo. La famiglia in quella città oltre ad avere delle proprietà, frequentava i salotti bene, come del resto incontrava spesso molte famiglie altolocate di Faenza.
Quando il nonno dell'infelice morì...per la madre fu possibile portarlo nella residenza di campagna che si trova nel ravennate, accudito da personale specializzato che lo tenevano lontano dal mondo esterno. Alla villa di campagna rimase quasi fino alla morte avvenuta in un istituto di medicina a Bologna. Quando nacque si sapeva che non avrebbe vissuto a lungo, al massimo fino ai 25/30 anni. La tomba di Faenza venne acquistata negli ultimi decenni dell'ottocento mentre lui era ancora in vita e la sua fu una morte che avvenne per decisione dei medici, e anche per il bene della madre. A volte le sue grida si sentivano echeggiare nella vallata, e quando era particolarmente agitato, veniva rinchiuso dentro una specie di alto paravento in metallo che si ancorava con dei ganci alla parete in un angolo. La madre aveva cercato di rimandare quella morte il più possibile. Aveva pensato mille volte a quel momento, e a come avrebbe potuto celebrare un funerale in modo segreto...come giustificare quella presenza in una tomba senza attirare curiosità e attenzione? Aveva saputo fin da quando nacque l'infelice, che avrebbe potuto morire a pochi giorni dalla nascita, oppure da bambino, o da adolescente. Insomma sapeva che quel figlio sarebbe morto prima di lei.
CONTINUA......
Stiamo valutando cosa raccontare, e cosa continuare a tenere segreto, della sua drammatica esistenza. Questo non solo per rispetto a lui, ma anche per rispetto della verità, evitando così inesattezze che già da tempo circolano in giro.
Ora stiamo riflettendo...e poi scriveremo.
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