CORRIDOIO POMPEIANO
"Sacello della Dea Medusa"
( nella foto, l'ingresso del Corridoio Pompeiano )
CORRIDOIO POMPEIANO
Sacello della Dea Medusa
Con piacere scrivo della visita domenicale allo studio del pittore e medium Piancastelli. Avevo sentito parlare della Floorcastles House al Circolo degli artisti di Bologna. Un luogo originale come l'artista che lo abita, persona non comune per le sue doti artistiche, per la sua schiettezza e per le sue qualità medianiche. Devo ammettere che non ho mai creduto ai fantasmi, ma dopo circa una mezz'ora che parlavo con lui, mi ha detto una frase relativa alla storia della mia famiglia che mi ha fatto trasecolare. Come poteva sapere? Io sono di Bologna, non ci siamo mai incontrati prima e non sono un tipo "social" o famoso... ma lui sapeva. Certamente Piancastelli capisce e vede cose che noi comuni mortali, non possiamo vedere... e non dico altro.
Voglio parlare però di uno dei vari ambienti della casa, tutti particolari, che più degli altri mi ha colpito.
Attraversando La Quadreria Montuschi e il Winter Garden, si giunge al Corridoio Pompeiano. Questo piccolo spazio prende nome dalle decorazioni pittoriche e dai bassorilievi in stucco che ornano le pareti, in perfetto stile pompeiano. Questo vano che misura solo due metri per uno, prende anche nome di Sacello della Dea Medusa, per una antefissa raffigurante la Dea collocata tra due antichi candelieri neri. Certamente seppur piccolo, è uno dei luoghi più suggestivi e intimi della Floorcastles House, illuminato solo dalla luce di tre candele. Lo si può definire un vero piccolo tempietto in cui il pittore e spiritista Piancastelli si ritira per meditare, ed entrare in contatto con il regno degli spiriti. La pace, le luci soffuse, il silenzio...lo rendono un luogo veramente perfetto per intraprendere contatti medianici. Credo che non dimenticherò mai quell'atmosfera e quella luce fioca delle candele che tra le tenebre, illuminavano i decori del Corridoio Pompeiano.
Oltre all'antefissa raffigurante la Dea Medusa, nelle pareti laterali è possibile ammirare due bellissimi bassorilievi in stucco raffiguranti un volto di uomo e uno di donna romani. Ogni particolare in questo piccolo sacello è curato, in modo da dare realmente l'impressione di ritrovarsi in un misterioso apogeo dell'antica Roma.
Già dal momento della realizzazione si sono verificati i primi strani fenomeni, come se quel luogo prima anonimo e insignificante, assumesse sempre più un senso di sacralità e medianità. La storia dello spiritismo ci insegna che a volte apportando modifiche o rifacimenti in edifici, può aver inizio un'attività paranormale. Varie persone fotografando quelle pareti hanno asserito di vedere volti nei riflessi dei bagliori delle candele o nel rosso delle pareti. Rimanendo fermi e concentrati in quel luogo ci si lascia avvolgere da quell'atmosfera, e la mente può giocare brutti scherzi, o comunque "impressioni". Poi ovviamente tutto dipende dalla sensibilità di chi visita quell'edificio. Non posso asserire di essere uscito da quel luogo convinto che le presenze spiritiche ci sono, ma molte delle convinzioni che avevo hanno un po' vacillato.
Da professore permettetemi di spiegare che cos'è un sacello, perchè quello di Brisighella ne rispecchia perfettamente le caratteristiche. Nell'antichità romana il sacello (latino sacellum, diminutivo di sacrum, "recinto sacro") era una piccola area solitamente dedicata a una divinità minore.
Oggi con il termine sacello riferito all'architettura romana si indica, più in generale, una zona o porzione di edificio dedicata al culto di divinità minori o familiari, come ad esempio le nicchie presenti all'entrata di alcune case di Pompei e anche piccoli edifici dedicati al culto, inseriti in un complesso sacro.
Nell'antica Roma esistevano molti sacelli dedicati a diverse divinità, molti dedicati anche alla Dea Medusa come quello della Floorcastles House di Brisighella, che grazie alle accuratissime decorazioni dell'artista Piancastelli, ci fanno rivivere le suggestive atmosfere dei luoghi sacri dedicati agli Dei pagani dell'antica Roma.
Prof. Riccardo Masi ( Bologna )
6 Ottobre 2019